Contraffazione di marchi e brevetti

Sullo spionaggio industriale: contraffazione di marchi e brevetti (l’imitazione del marchio la contraffazione del marchio, l’utilizzo del marchio altrui e l’imitazione di un prodotto)

A cura di Brunello Masile

Volendo procedere per gradi , è opportuno effettuare una distinzione tra i soggetti che a vario titolo partecipano alla diffusione del fenomeno contraffattivo, tra i quali rientrano non solo coloro che partecipano al processo produttivo, ma anche i rivenditori e/o distributori delle merci, i quali occupandosi della fase di collocamento dei prodotti inseriscono materialmente i falsi nel mercato.
Appare chiaro che alcuni falsi che vengono introdotti nel mercato, come ad esempio borse di pregio, portafogli, orologi di pregio che vengono venduti nelle spiagge, non sono altro che la punta dell’iceberg.

Se tale responsabilità appare naturale nei casi in cui il venditore abbia partecipato o sia consapevole dell’illiceità del prodotto da lui commercializzato, non è così automatico per colui che si pone come terzo soggetto estraneo al processo produttivo della merce contraffatta o addirittura commercializzi un prodotto la cui contraffazione venga accertata successivamente.
Uno tra i canali utilizzati dai soggetti coinvolti per la messa in commercio del falso, oltre al web, è quello delle fiere, in cui vengono presentati per la prima volta i prodotti realizzati. Data l’importanza che tale momento assume per le imprese, a fronte dei costi sostenuti per parteciparvi e ai possibili guadagni economici e d’immagine che possono derivarne,  un’assenza di protezione attraverso gli strumenti giuridici della proprietà industriale e intellettuale, vanificherebbe lo sforzo e gli investimenti profusi nella realizzazione dei prodotti.

Per tale motivo, consigliamo agli imprenditori di rivolgersi al nostro Studio per ottenere i seguenti risultati:
a) Verificare se all’interno del proprio impianto aziendale vi è qualcuno che sta già facendo fuoriuscire informazioni riservate, ovvero, progetti, strategie o informazioni riservate.
b) Impedire che questo accada
c) Porre in essere tutte le contromisure necessarie per evitare che lo spionaggio industriale porti reali danni all’impresa e quindi alle sue politiche commerciali.
d) Prendere seri provvedimenti nei confronti del dipendente che ha commesso le fattispecie di reato.

Come professionista quando indago su casi di concorrenza sleale e spionaggio industriale, l’obiettivo è quello di portare reali elementi di prova che siano in grado di risolvere il problema. Consiglio al minimo sospetto di contattarci per un primo incontro senza impegno così da inquadrare il problema e valutare l’eventuale opportunità di svolgere un’indagine a tutela del patrimonio aziendale.

STUDIO MASILE INVESTIGAZIONI SRLS

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La Perizia Calligrafica

In base all’articolo 61 del codice di procedura civile la perizia grafologica, detta anche perizia calligrafica, può essere richiesta dal giudice anche su istanza delle parti laddove sorgano controversie relative all’autenticità di un documento particolarmente importante.

La perizia calligrafica serve ad accertare se un testo scritto a mano sia stato effettivamente vergato da un determinato soggetto, si rivela spesso decisiva in sede giudiziaria per trarre evidenze determinanti in un processo sia civile che penale.

Lo Studio Masile, si avvale di un qualificato team di esperti, delle migliori Università Italiane ed è in grado di fornire elementi di prova giuridicamente validi nell’accertamento di furto d’identità, contraffazione, frode e falsificazione, in particolare per quanto riguarda testamenti, firme su assegni, contratti, polizze vita e quant’altro riguarda la firma vergata.

L’attività di investigazione è indispensabile al fine di stabilire l’originalità di un documento o di una firma, scoprire  eventuali alterazioni o falsificazioni, identificare o eliminare persone da una lista di fonti, individuare la sorgente di scrittura o eliminare sovrascritture o altre impressioni.
Un caso di specie venne risolto nel 1988 relativo al disconoscimento di una firma posta su una polizza fideiussoria. La perizia calligrafica si rivelò fondamentale nel giudizio civile e nel procedimento penale che venne avviato successivamente

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Antisabotaggio Industriale

Per Controspionaggio Industriale si intende l’insieme di attività poste in essere dall’azienda che intende proteggere il proprio Know-How e i propri segreti da attività svolte da parte di terzi non autorizzati.

I primi segnali che lo caratterizzano e dai quali si possono riconoscere i sintomi dello spionaggio industriale sono:

– preventivi inoltrati a società concorrenti; 
– scarso rendimento dei dipendenti nel  lavoro a loro assegnato; 
– scarso interesse dei soci nel tutelare gli interessi dell’azienda;
– calo del fatturato;

Questi segnali devono essere presi con estrema serietà per prendere contatto con un investigatore privato specializzato.

 

Il fenomeno del controspionaggio ed antisabotaggio industriale è strettamente collegato alla tutela dei sistemi di comunicazione.

La difesa del patrimonio aziendale non riguarda solo le defezioni, l’infedeltà e insidie dei partners e del personale dipendente ma nel suo contesto anche le comunicazioni orali.

Con l’utilizzo di speciali apparecchiature di salvaguardia della riservatezza viene disposto un accertamento tecnico investigativo per constatare l’esistenza di eventuali interferenze che possono essere collegate a terze persone.
Queste misure di sicurezza furono utilizzate già nel 1975 da Errico Masile fondatore dello Studio, e dai suoi illustri colleghi, tra i quali possiamo annoverare Tom Ponzi, Ernesto Manzini e Renato Cava, quest’ultimo fondatore del Concorde Security Consultans Group and Criminology, oltre al famoso investigatore Harold Lipset che scopri il famoso scandalo Watergate

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L’investigatore privato può far annullare l’assegno di mantenimento?

“Il tribunale … dispone l’obbligo per un coniuge di somministrare periodicamente a favore dell’altro un assegno quando quest’ultimo non ha mezzi adeguati o comunque non può procurarseli per ragioni oggettive”

 

Tale diritto sussiste fintantoché il beneficiario non passi a nuove nozze oppure venga dimostrata la convivenza con un altro coniuge.

In questo caso lo Studio Masile Investigazioni si occupa dell’acquisizione degli elementi di prova al fine di dimostrare la reale convivenza. In una recente sentenza della Corte d’Appello di Cagliari è stata depositata nell’interesse del reclamante la relazione investigativa redatta dallo Studio di consulenza di Investigazioni Private del dott. Brunello Masile attestante la convivenza stabile tra due coniugi; tale relazione non è mai stata contestata, neppure genericamente, dall’odierna appellante

= PER QUESTI MOTIVI =

La Corte di Appello di Cagliari, definitivamente pronunciando sull’appello avverso la sentenza del Tribunale di Cagliari, rigetta l’appello e condanna l’appellante alle spese di giudizio.

Differenze con l’assegno di mantenimento nella separazione

L’assegno divorzile ha una disciplina diversa rispetto all’assegno di mantenimento in sede di separazione giudiziale. La differenza tuttavia non è soltanto terminologica, ma sostanziale.
I presupposti dell’assegno di mantenimento sono quelli legati all’esistenza del vincolo coniugale non ancora cessato, e quindi alla sussistenza di un vincolo di coniugio, con il divorzio, la situazione cambia.
I coniugi infatti sono sono più tali, e ciò ha rilievo soprattutto in riferimento a quel criterio di “tenore di vita” quasi mai messo in discussione per l’assegno di  mantenimento in sede di separazione, mentre è oggetto di vivace dibattito nell’ambito dei criteri di quantificazione dell’assegno divorzile.

I presupposti dell’assegno divorzile

Il riconoscimento e la quantificazione dell’assegno divorzile, devono oggi essere valutati sulla base dei seguenti fattori:
1) Le rispettive condizioni economiche e patrimoniali;
2) Il tenore di vita avuto in costanza di matrimonio. Tale elemento, prima rientra oggi a pieno titolo quale elemento per la quantificazione dell’assegno;
3) Il contributo effettivo che il coniuge richiedente ha dato alla vita patrimoniale, l’eventuale e conseguente sacrificio “delle aspettative professionali e reddituali del coniuge richiedente”;
4) La durata del rapporto matrimoniale;
5) Le potenzialità professionali e reddituali al termine della vita di matrimonio, anche in considerazione dell’età di chi richiede l’assegno e più in generale del mercato del lavoro. Questo criterio deve poi essere calato nel contesto sociale all’interno del quale i coniugi vivono ed hanno vissuto.

In relazione al punto (1)
Per l’individuazione dei predetti fattori, la Cassazione cita in particolare l’articolo 3 della Costituzione in riferimento all’effettività del principio di uguaglianza.

Come precisato dalla Cassazione, il principio di uguaglianza sostanziale si declina anche nei suoi aspetti legati alla vita familiare e matrimoniale, come del resto recita l’articolo 29 della nostra Carta Costituzionale.

La perdita del diritto a percepire l’assegno divorzile

Il diritto a percepire l’assegno divorzile cessa quando il coniuge che lo percepisce passa a nuove nozze.

La giurisprudenza più recente in tema di perdita del diritto dell’assegno divorzile, chiarisce come anche in caso di convivenza con il nuovo partner tale diritto venga meno. La convivenza deve tuttavia essere stabile e non temporanea: è sufficiente la prova in ordine ad un periodo di convivenza stabile protrattasi per un arco di tempo rilevante successivo al divorzio, da qui la necessità delle indagini investigative.

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Truffe alle assicurazioni, frodi, assenteismo e malati immaginari

Truffe alle assicurazioni, frodi, assenteismo e malati immaginari

Truffe alle assicurazioni, frodi, assenteismo e malati immaginari che marinano il lavoro: pane quotidiano per Brunello Masile, un moderno 007 o se preferite l’evoluzione in scala regionale di Sherlock Holmes. Messi un po’ da parte i casi di infedeltà coniugale, che però restano nel menu professionale, il campo d’azione dei detective privati è legato oggi soprattutto alla difesa di enti e aziende da chi cerca di raggirarli con le tecniche più ingegnose e spavalde. È un settore professionale che non conosce crisi:«Siamo di fronte a un aumento esponenziale di questi casi, probabilmente dovuto alla crisi che attraversiamo» spiega Masile, che tra una sigaretta e l’altra e tra ampie volute di fumo che rimandano forse involontariamente al Philip Marlowe di Chandler, spiega come è riuscito ad incastrare l’ultimo operaio disonesto:«In questo mestiere non si improvvisa niente. Tutti i risultati raggiunti sono frutto di studio e attenzione ai particolari, perché un investigatore privato deve andare per strada e osservare. Non ci sono e non ci dovrebbero essere scorciatoie tecnologiche. Io e i miei collaboratori usiamo teleobiettivi, microcamere e registratori. Il resto è frutto del nostro intuito e della nostra preparazione». Un principio su tutti:«Ci vuole grande attenzione per la sfera di libertà delle persone – avverte Masile – data l’invasività e le conseguenze delle nostre indagini, solo una distorta interpretazione della giurisprudenza della Cassazione consente l’uso dei rilevatori GPS per localizzare la posizione dei soggetti che seguiamo». Le tracce però si seguono in strada:«Questo mestiere non si può fare stando comodamente seduti dietro una scrivania. Non a caso le intercettazioni sono assolutamente vietate».

Una laurea in giurisprudenza, specializzazione a Pisa e a Denver in Colorado con particolare riguardo all’investigazione penale a favore delle parti private su tecnica e metodologia della ricerca e del reperimento degli elementi di prova consentono a Masile di rappresentare un unicum nel panorama del mondo investigativo:«Solo l’estrema professionalizzazione ci consente di lavorare con questi risultati. Le infedeltà coniugali ad esempio, che seppur diminuite rappresentano sempre buona parte dei nostri incarichi, abbisognano anche di doti umane e di sensibilità, perché il cliente che viene da noi per un motivo simile è come se ci consegnasse un vaso rotto, i cui cocci noi dobbiamo aiutare a rimettere insieme. Ragion per cui in studio con me è presente anche una psicologa che aiuta i clienti in questi momenti estremamente delicati. Anche se sono ancora le donne in maggioranza a rivolgersi a noi per questo tipo di casi – continua Masile accendendo l’ ennesima sigaretta – attraverso anni di esperienza ho potuto notare un evoluzione del costume delle persone».

Dai sentimenti all’economia insomma:«La crisi ha cambiato le priorità» conferma l’investigatore. E l’operaio disonesto? «L’abbiamo incastrato attraverso una serie di pedinamenti e prove fotografiche che lo ritraevano in una smagliante forma mentre praticava il body-building, abbiamo evitato che l’ assicurazione sborsasse un risarcimento non dovuto». Elementare no?

La Nuova Sardegna – 29 agosto 2012

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