Revoca dell’assegno di mantenimento

Revoca dell’assegno di mantenimento

REVOCA DELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO ALLA MOGLIE:

CHE COSA E’ CAMBIATO?

A cura di Maria Elena Masile – Collaboratore Investigativo CIIE

La nuova interpretazione della Corte di Cassazione.

La Suprema Corte di Cassazione, con una sua recente sentenza, ha dato una diversa interpretazione riguardo l’assegno di mantenimento in relazione ai rapporti degli ex coniugi.

Per la revoca dell’assegno divorzile era necessario dimostrare una convivenza stabile e quindi una coabitazione tra i partners ma non una semplice relazione sentimentale, degli ex coniugi. La cosiddetta convivenza more uxorio.

Con la nuova interpretazione della Suprema Corte di Cassazione vengono presi in considerazione anche i cambiamenti che intervengono nello stile di vita degli ex coniugi e quindi si considerano tutte le variazioni che possono comportare le abitudini nel nuovo rapporto di coppia.

Si tratta di una materia molto delicata e nella quale la nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia può sicuramente essere di grande supporto ai suoi assistiti nell’acquisizione degli elementi di prova sui cambiamenti sociali che riguardano le nuove relazioni di coppia e che vengono valutati dalla giurisprudenza di merito rispetto al caso singolo ed al caso tipico.

L’assegno di mantenimento è regolato da norme precise, ma soprattutto in questo campo i cambiamenti nelle relazioni sociali hanno molto peso.

Con la nuova interpretazione della Suprema Corte di Cassazione, non è più necessaria la convivenza stabile con coabitazione per la richiesta di revoca dell’assegno di mantenimento.

Sarà sufficiente documentare e dimostrare l’esistenza di una relazione fissa che preveda un supporto reciproco tra i due partners. 

Il dovere del mantenimento viene meno anche se l’ex coniuge non convive sotto lo stesso tetto con il nuovo partner.

Molte coppie non convivono più per svariati motivi e per esigenze familiari diverse ad esempio come nel caso di coppie con lavori in città differenti.

Contattaci e richiedi una consulenza al nostro Studio; sapremo darti le giuste indicazioni.

La nostra Agenzia Investigativa opera sul tutto il territorio regionale e nella penisola. 
Nello svolgimento delle indagini rispettiamo appieno il codice deontologico Federpol.

STUDIO MASILE INVESTIGAZIONI SRLS

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La comunicazione nella investigazione

La comunicazione nella investigazione

LA COMUNICAZIONE NELLA INVESTIGAZIONE

A cura di Matteo Giaime Diana (CIIE)

Investigatore Tirocinante nello Studio Masile 

Dottore in Scienze per l’investigazione e la Sicurezza,
Dottore magistrale in relazioni internazionali

Università degli Studi Roma tre
Master Internazionale in analisi scientifica del comportamento non verbale
Tutor Università degli Studi Roma Tre

L’INVESTIGAZIONE E’ UN’ARTE…

… e come tutte le arti richiede metodi da scienziato. Il binomio arte scienza è una coppia che va avanti da quando è nato il mondo. Il ruolo dell’investigatore è quello di raccogliere le fonti di prova che aiutino a sostenere la causa del cliente, questo richiede maestria e disciplina, appunto.

Parte assoluta del compito dell’investigatore è comprendere anzi tutto l’importanza della comunicazione.

La dote comunicativa nel lavoro dell’investigatore riguarda il verbale tanto quanto il non verbale, e la prossemica è forse la più importante, ma al di là della differenza tra i vari livelli di comunicazione, più della buona riuscita dell’attività di indagine, è forse più importante la parte comunicativa in sé col cliente, che si basa quasi e solo interamente sul rapporto di fiducia che intercorre tra esso e il titolare di indagine.

Per quanto riguarda l’attività investigativa nel concreto, acquisire degli elementi di prova e generare dei collegamenti.

E’ l’essenza della professione.

Questo si rifà all’arte comunicativa per eccellenza in quanto il dialogo può esistere solo in quanto vi è un filo che unisce i vari punti anche se essi appaiono distanti tra loro.

La raccolta delle prove, come atto di tipo investigativo è la metafora del dialogo. Il mondo circostante comunica eventi passati in base al tipo di investigazione che una persona va cercando.

Questo è associabile alla forma di dialogo tra due persone, quando queste entrano in comunicazione si scambiano costantemente informazioni.

All’interno dell’informazione madre che in questo caso sarebbe la verità dei fatti, vi rientrano diversi tipi di informazioni che una persona può evincere, dal comportamento corporeo dell’interlocutore e o al linguaggio utilizzato fino, chiaramente, al messaggio semantico puro e semplice.

Da questo se ne ricava che vi sono diversi livelli di verità, infatti quando un investigatore è immerso nella ricerca di prove, queste prove, rappresentano una brevissima porzione di verità, sono punti, spesso distanti tra di loro che devono essere cuciti, collegati o comunque uniti in qualche modo.

Esattamente come da un dialogo si possono captare alcuni segnali e costruirsi una certa verità, ma spesso, tra i vari punti di questa verità siamo noi a metterci del nostro, dando un senso a questi ultimi.

La nostra Agenzia Investigativa – opera su tutto il territorio regionale e nella penisola è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy.

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Le attività investigative preventive

Le attività investigative preventive

LE ATTIVITA’ INVESTIGATIVE PREVENTIVE

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Investigatore Collaboratore Dipendente

Vincitrice di Borsa di Studio per merito presso la Facultad de Derecho a San Cristobal de la Laguna.
Centro de Estudios Criminológicos de Canarias.

Il comma 2 dell’art. 327-bis c.p.p., consente lo svolgimento delle indagini preventive qualora l’instaurazione del processo penale sia anche solo ipotetico.”

Che cosa sono le indagini preventive?

E’ bene introdurre l’argomento specificando che si tratta di indagini antecedenti al processo e di competenza di professionisti operanti nel campo delle investigazioni private e disciplinati nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, a norma dell’articolo 391 – nonies c.p.p. – rubricato “attività investigativa preventiva” –

Quali sono gli atti che si compiono?

Gli atti per i quali è consentito lo svolgimento delle predette indagini, si riducono, in sostanza, ad un colloquio non documentato, alla ricezione di dichiarazioni scritte o all’assunzione di informazioni da parte di potenziali testimoni, alla richiesta di documentazione probatoria alla pubblica amministrazione o all’accesso ai luoghi pubblici o aperti al pubblico, come di recente, trattato in un caso di concorrenza sleale o come anche le analisi della dinamica di un sinistro che vengono richieste da parte della compagnia assicuratrice, soprattutto in caso di omicidio stradale.

Le indagini preventive sono sempre utilizzabili in sede processuale, sebbene valutabili secondo la normativa che regola il processo penale e/o civile. 

Sono comunque atti che hanno una importanza processuale non da poco e comunque utilizzabili nel processo.

In materia di indagini difensive, qualora il mandato al difensore sia stato conferito per compiere attività investigativa preventiva, consistente nella ricerca ed individuazione di elementi di prova.

IL FASCIOLO DEL DIFENSORE

Nel corso delle indagini preliminari e/o nell’udienza preliminare, quando il giudice deve assumere una decisione, il difensore può sottoporgli gli elementi di prova acquisiti per il tramite dell’investigatore privato.

Il Pubblico Ministero può prendere visione della documentazione ed estrarre copia prima che venga adottata una decisione su richiesta delle altre parti o con il loro intervento.

Dopo la chiusura delle indagini preliminari il fascicolo del difensore è inserito nel fascicolo di cui all’articolo 433.

Gli atti diversi da quelli previsti dall’articolo 431 sono trasmessi al pubblico ministero con gli atti acquisiti all’udienza preliminare unitamente al verbale dell’udienza.

I difensori hanno facoltà di prendere visione ed estrarre copia, nella segreteria del pubblico ministero, degli atti raccolti nel fascicolo formato a norma del comma 1.

Nel fascicolo del pubblico ministero ed in quello del difensore è altresì inserita la documentazione dell’attività prevista dall’articolo 430 quando di essa le parti si sono servite per la formulazione di richieste al giudice del dibattimento e quest’ultimo le ha accolte.

Non esitare a contattarci, insieme troveremo la soluzione al tuo problema.

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Le controversie ereditarie

Le controversie ereditarie

LE CONTROVERSIE EREDITARIE

PERCHE’ RIVOLGERSI ALLA NOSTRA AGENZIA

Prima di affrontare le problematiche relative alle controversie ereditarie ed il perché rivolgersi alla nostra Agenzia Investigativa è bene fare una piccola introduzione sulla successione ereditaria per poi affrontare l’argomento sulla utilità o meno delle indagini ereditarie.

Che cosa è la successione ereditaria

La successione ereditaria, si apre al momento del decesso della persona, pertanto, determina il trasferimento delle posizioni giuridiche, attive o passive, del defunto al successore e, secondo una primo distinguo, può essere di due tipi:

  • a titolo universale con la quale l’erede subentra (in parte o per l’intero) nella totalità dei diritti e degli obblighi che non si estinguono con la morte.
  • a titolo particolare, nel quale il successore, subentra solo in uno o più rapporti patrimoniali ben precisi e definiti del defunto.
Le verifiche ereditarie, cosa sono?

Il supporto professionale della nostra Agenzia Investigativa diventa fondamentale per tutelare al meglio gli interessi degli eredi e per far sì che la successione ereditaria avvenga nel modo più trasparente possibile.

Ad esempio la ricerca degli eredi che non sono reperibili e quindi l’acquisizione degli elementi di prova mediante un dossier investigativo sui soggetti che hanno o non hanno accettato l’eredità.

E’ fondamentale altresì fare chiarezza sui conti correnti del de cuius che prima del decesso avevano un saldo importante e quindi eventuali ammanchi di somme.

Anche gli elementi di prova su circostanze poco chiare ma anche un’indagine sull’autenticità della firma e sulla sottoscrizione del testamento, a tale proposito richiamiamo una nostra news https://www.studiomasile.it/la-perizia-calligrafica/

Anche la verifica su beni che sono presumibilmente oggetto di vendite simulate, come ad esempio le finte donazioni.

Non esitate a contattarci, insieme troveremo la soluzione al vostro problema.

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Omicidio stradale e investigazioni private

Omicidio stradale e investigazioni private

OMICIDIO STRADALE E INVESTIGAZIONI PRIVATE

UN FENOMENO IN CONTINUA ASCESA NEI GIOVANI

Le indagini difensive nel procedimento penale, nel più frequente dei casi che ci vengono sottoposti riguardano le lesioni colpose gravi, lesioni colpose gravissime, causate da tasso alcolemico o da manovre pericolose, eccesso di velocità, guida contromano, passaggio col rosso agli incroci, inversione di marcia su intersezioni, curve e dossi oltre che alcuni tipi di sorpasso.

Talvolta queste condotte possono dar luogo ad un reato ben più grave ovvero l’omicidio stradale

L’attività investigativa che si deve compiere nel caso di omicidio stradale od anche per lesioni aggravate derivanti da sinistro stradale è estremamente delicata.

Come interviene la nostra Agenzia Investigativa

Prima di tutto è fondamentale visionare lo stato dei luoghi ovvero dove si è verificato il sinistro che ha dato luogo all’omicidio  stradale, successivamente contattare le forze di polizia che sono intervenute sul luogo e nell’immediatezza del fatto al fine di capire la dinamica del sinistro ed eventuali concause che lo hanno determinato.

Reperire per tempo eventuali testimoni che non sono stati identificati ma soprattutto è fondamentale avere per tempo il quadro completo per decidere la tattica difensiva.

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