L’infedeltà coniugale e il diritto alla privacy

L’infedeltà coniugale e il diritto alla privacy

L’infedeltà coniugale e il diritto alla privacy

Ruolo e funzione dell’Investigatore privato

Nel corso della vita matrimoniale e non solo, è possibile che si verifichino dei momenti di crisi che possono nascere per qualsiasi motivo, in particolare, questi sono generati da cause che possono essere le più disparate, quali ad esempio incomprensioni e/o delusioni che mettono in pericolo la serenità del rapporto di coppia fino a sfociare nell’infedeltà coniugale.

Talvolta ci capita di rispondere ad alcune domande dei nostri assistiti che ci chiedono se rivolgendosi a noi violano il rispetto della privacy.

La nostra Agenzia Investigativa, specializzata nel diritto di famiglia, in questa fattispecie rappresenta la scelta più opportuna, in quanto, in sede giudiziaria, gli elementi di prova acquisiti, talvolta anche illecitamente, dal coniuge non saranno presi in alcuna considerazione dal
Giudice.

Nelle indagini, gli strumenti che vengono utilizzati più di frequente sono le videocamere, le fotocamere, gli smartphone, ed il localizzatore GPS.

I Giudici della Suprema Corte, con la Sentenza n.11516/2014 hanno affermato che è lecito acquisire gli elementi di prova per il tramite di un investigatore privato nel caso di specie al fine di provare l’infedeltà coniugale ed addebitare la separazione al coniuge che ha violato l’obbligo di fedeltà.

A tale proposito viene confermata l’importanza della relazione sulle attività investigative svolte (di questo argomento ne parleremo in una prossima news).

Ogni strumento utilizzato correttamente e nella giusta circostanza può permettere all’investigatore di acquisire gli elementi di prova importanti ai fini delle indagini. L’acquisizione degli elementi prova effettuata utilizzando una metodologia non consona può far perdere agli elementi di prova acquisiti la validità e addirittura incorrere nella violazione della privacy.

La nostra Agenzia Investigativa, specializzata nel diritto di famiglia, agisce solo nel rispetto di precise garanzie che tutelino la riservatezza delle persone, non solo in sede giudiziaria, ma anche in ambito privato.

Il diritto alla privacy è regolato dal  Regolamento (UE) 201/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio, fa riferimento al diritto alla protezione dei dati personali, ovvero al diritto di possedere il controllo sulle proprie specifiche. Il Garante per la protezione dei dati personali è un’autorità che opera in maniera indipendente ed è una figura istituita dalla legge sulla privacy del 31 dicembre 1996, n.675.

Qualora, durante l’attività investigativa il diritto alla riservatezza venga meno, la parte offesa può procedere con una denuncia querela all’Autorità Giudiziaria, il tutto ovviamente, dipende dal tipo di violazione avvenuta.

Infatti, l’investigatore privato, durante lo svolgimento delle proprie mansioni, è fondamentale che tuteli i dati raccolti, i file e i documenti attraverso sistemi informatici sicuri che blocchino eventuali abusi o furti di informazioni come ad esempio le certificazioni informatiche. 

In questo senso la nostra Agenzia di Investigazioni di avvale della collaborazione di una struttura specializzata che vanta un’esperienza trentennale nel settore informatico.

L’esperto può comunicare quanto concerne l’attività di investigazione solo all’investigatore e/o al collaboratore nominativamente indicato nell’atto di incarico e/o al diretto interessato, preoccupandosi però di eliminare tutto il materiale conservato nella banca dati al termine del lavoro, seguendo le modalità di archiviazione indicate dall’Art.10 del GDPR.

Il materiale acquisito, viene successivamente organizzato in maniera tale da supportare la difesa e consegnato al committente sia in copia cartacea che elettronica.

Per questi ed altri suggerimenti non esitate a contattarci.
La nostra Agenzia Investigativa specializzata anche nel diritto di famiglia è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy. Opera su tutto il territorio regionale e nella penisola.

Contatta la nostra agenzia investigativa e sapremo darti i suggerimenti più opportuni.

STUDIO MASILE INVESTIGAZIONI SRLS

Via San Lucifero, 59 - 09125 Cagliari  - Tel. 070.270010 -   P. IVA 03792660924
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Quando il tradimento è reato

Quando il tradimento è reato

Infedeltà coniugale

Quando il tradimento è reato

Il tradimento nell’ordinamento giuridico italiano, da tempo, non viene più considerato come un reato, tuttavia, alcuni comportamenti nelle relazioni extraconiugali, possono dar luogo a fattispecie che vengono previste dalla legge come reato e pur non essendo necessariamente legati al vincolo di coniugio.

Conoscerli è fondamentale, tanto per la parte lesa quanto e sia per il coniuge adultero che per terze persone che entrano a far parte della dinamica di una relazione di coppia già esistente, oltretutto, la maggior parte delle fattispecie si applicano anche alle parti delle così dette unioni civili che non prevedono l’obbligo di fedeltà, così come disciplinato dall’art. 143 del codice civile (dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedelta’, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione), che invece è presente nel matrimonio.

Analizziamo ora quali sono i reati che si possono commettere tradendo e cosa si rischia

Sostituzione di persona

Il reato di sostituzione di persona non riguarda esclusivamente chi finge di essere un altro soggetto esistente, bensì qualsiasi altra condotta.
Fingere di non essere sposato o di non essere unito civilmente può integrare questo reato, a meno che la bugia fosse semplicemente smentibile perché il matrimonio era pubblico. Questo reato è procedibile d’ufficio ed è disciplinato dall’articolo 494 del codice penale con la reclusione fino a 1 anno.
Trattandosi di reato procedibile d’ufficio, anche il coniuge tradito può sporgere denuncia, anche se la vittima del reato è di norma colui o colei che entrano a far parte della dinamica di una relazione di coppia già esistente (c.d. amanti) (a cui ad esempio è stato strappato il consenso alla relazione con la menzogna),

Attenzione! Il reato può essere commesso anche attraverso vari strumenti tra i quali internet ed in particolare i social network, a tale proposito richiamiamo la vostra attenzione su questo precedente articolo

Violazione di domicilio

L’amante che si introduce nella casa coniugale senza il consenso di entrambi i coniugi che vi abitano (circostanza facilmente desumibile) commette il reato di violazione di domicilio, nonostante il consenso di uno dei due. E’ uno dei pochi in casi in cui anche l’amante ha responsabilità rilevanti sul piano penale

Maltrattamenti

Tradire ripetutamente il partner può configurare il reato di maltrattamenti, peraltro anche per le coppie non sposate purché sia in corso una convivenza. Questo reato, però, si configura soltanto se i tradimenti sono ripetuti e messi in mostra, (avevamo già scritto in tal senso) in modo da cagionare un danno.
Secondo l’articolo 572 del Codice penale questo reato è punitoa seconda della gravità del danno procurato e delle circostanze.

Diffamazione

Questo reato si incrocia spesso con le  roblematiche relative alle infedeltà coniugali, ad esempio quando si accusa pubblicamente il coniuge di tradimento non vero o quando si rivela il tradimento pubblicamente anche ai danni della  onorabilità del tradito o del coniuge infedele.

Per questi ed altri suggerimenti non esitate a contattarci.
La nostra Agenzia Investigativa specializzata anche nel diritto di famiglia è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy. Opera su tutto il territorio regionale e nella penisola.

Contatta la nostra agenzia investigativa e sapremo darti i suggerimenti più opportuni.

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Come tutelarsi dallo stalking in caso di separazione

Come tutelarsi dallo stalking in caso di separazione

STALKING

COME TUTELARSI IN CASO DI SEPARAZIONE

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

I recenti episodi di cronaca, peraltro sconvolgenti, ci fanno riflettere su situazioni allarmanti per quanto riguarda gli episodi di stalking che si stanno verificando tra ex coniugi o ex compagni.

Purtroppo capita che certi uomini abbiano una considerazione della propria moglie e/o della compagna come una “proprietà privata” e, talvolta abbiano dei comportamenti che tendono ad annientare la donna come essere umano. 

Nel corso dei miei studi alla CSI Academy, con la dott.ssa Roberta Bruzzone, (direttrice del master) abbiamo analizzato diversi casi di stalking che alla fine, purtroppo, hanno portato al femminicidio.

E’ un fenomeno che non si può assolutamente sottovalutare. La recente casistica sui casi di stalking ci delinea cinque diverse categorie di stalker.

In questo articolo vorrei porre l’attenzione sullo stalker che corteggia e lo stalker respinto si tratta, purtroppo, delle due tipologie di cui si sente parlare nelle cronache nazionali, queste due categorie a mio avviso sono le più pericolose.

Vediamo innanzitutto quali sono le categorie e poi vedremo come difenderci suggerendovi una tipologia di comportamento che può esservi utile all’esordio dello stalker e come può intervenire la nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia.

Le categorie di Stalker

Lo stalker indispettito

Sono quelle persone che covano rancore a prescindere. Vogliono vendicarsi a tutti costi e
quindi credono che le loro azioni persecutorie siano giustificabili a tutti i costi. Rientrano in questa categoria gli ex coniugi ex compagni / e chi è stato lasciato al termine di una relazione sentimentale.

Lo stalker bisognoso di affetto e di attenzioni

Sono quelli che pensano che una semplice cortesia sia un attenzione verso di lui e/o verso di lei. Attenzione che in realtà non esiste. Da qui iniziano gli atti persecutori.

Lo stalker che corteggia

In genere pone in essere attenzioni e corteggiamenti in modi inopportuni e molto insistenti senza rendersene conto, data la sua incapacità nel rapportarsi con il genere femminile.

Lo stalker respinto

Nella categoria degli stalker che corteggia  rientra, ovviamente, anche chi è stato respinto.
Può trattarsi di una persona che avrebbe voluto instaurare una relazione oppure di un ex coniuge o compagno / a. Si verifica in genere tra coloro che pretendono di recuperare la relazione precedente e quindi nel caso di
separazione tra coniugi o ex compagni

Come ho già detto in premessa, per quanto riguarda lo stalker che corteggia e lo stalker respinto si tratta, purtroppo delle due tipologie di cui si sente parlare nelle cronache nazionali, in relazione a episodi di femminicidio. Quindi attenzione a queste due categorie che a mio avviso sono le più pericolose.

Lo stalker predatore

Questa categoria di stalker è quella finalizzata alla consumazione di rapporti sessuali, in  genere è strettamente collegata a quella dello stalker che corteggia ed a quella dello stalker respinto.

Lo stalker donna

Sebbene di norma, almeno nell’immaginario comune, lo stalker è una figura maschile, ciò non toglie che anche molte donne si rendano spesso colpevoli del reato di atti persecutori, soprattutto per vicende sentimentali e, quindi, ai danni del proprio ex o della sua nuova compagna.

Come difendersi dagli Stalker

Gli ex partner che assumono comportamenti persecutori aggressivi e violenti dopo la separazione, di solito, avevano già dato segni durante la relazione di coppia, magari con scenate di gelosia e/o con telefonate continue e costanti, invio di messaggi, filmati, frasi  d’amore, foto che ricordano i momenti intimi del rapporto di coppia e quant’altro.

Veniamo dunque ad alcuni consigli e regole di base che la vittima degli atti persecutori dovrebbe seguire fin dal primo momento.

Analizzare la situazione e non sottovalutare assolutamente i comportamenti assillanti o fuori luogo posti in essere dallo stalker.
  1. Essere estremamente determinati rispetto ai propri sentimenti nei confronti dello stalker. Rifiutare nettamente inviti e offerte e dire “no” in modo fermo e inequivocabile
  2. Mostrarsi del tutto indifferenti ai  comportamenti persecutori, anche quando reagire sarebbe la reazione più spontanea. In base ai miei studi, talvolta l’indifferenza è la migliore strategia per scoraggiare lo stalker
  3. Evitate situazioni e luoghi a rischio. Nel caso siate pedinate evitate luoghi poco frequentati. Cambiate spesso percorso per andare al lavoro, a fare la spesa a prendere i bambini a scuola. Ricordatevi che lo stalker patologico si apposta
  4. Avere sempre con sé il cellulare per poter chiamare immediatamente le Forze dell’ordine (113) o il servizio di Pronto intervento (112)
  5. In caso di un’aggressione fisica chiamare subito il 118 oppure rivolgersi al pronto soccorso più vicino: saranno i medici, a comunicare il fatto alle forze dell’ordine, in genere, nel pronto soccorso è presente un posto di polizia. Comunque è quasi sempre presidiato da una guardia giurata in continuo contatto con le forze dell’ordine.
Come può intervenire la nostra Agenzia Investigativa ?

Consigliamo innanzitutto di tenere un diario di tutti i comportamenti persecutori di cui si è stati vittima, comprese le telefonate, le e-mail, i messaggi WhatsApp, invio di filmati, fotografie, lettere etc, trasferire i dati in un cd da allegare alla denuncia querela e soprattutto.

E’ un documento utile per ricostruire e fornire la cronologia dei fatti al momento della “denuncia querela”.

In caso di telefonate anonime con numero coperto, sono a disposizione delle apparecchiature che consentono di identificare il chiamante ed il luogo da dove provengono le chiamate.

Questo è un elemento utilissimo ai fini della “denuncia querela”

Consigliamo ai parenti ed amici, non intervenite! La situazione può peggiorare.

La vittima è il bene primario da tutelare

Non esitare a contattarci, insieme troveremo la soluzione al tuo problema.

La nostra Agenzia Investigativa – specializzata nel diritto di famiglia – opera su tutto il territorio regionale e nella penisola è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy.

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Lite tra coniugi, mai di fronte ai bambini

Lite tra coniugi, mai di fronte ai bambini

INFEDELTA’ CONIUGALE E DIRITTO DI FAMIGLIA:

LITE TRA CONIUGI, MAI DI FRONTE AI BAMBINI

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

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“In famiglia a volte capita di sollevare i toni di una discussione e di finire per litigare in modo non molto ortodosso”

A questo proposito, abbiamo ritenuto opportuno offrire un prezioso contributo ai frequentatori nel nostro sito, i quali, ci pongono continuamente delle domande e poiché la nostra Agenzia Investigativa è specializzata nel diritto di famiglia oggi vogliamo esaminare gli aspetti di una autorevole sentenza del Tribunale di Oristano e più precisamente “Trib. Oristano sent. 8/02/2022 n. 65/2022”, questa sentenza è molto significativa in quanto ha posto l’accento su:

“chi turba le relazioni familiari per futili motivi mirando a sbriciolare la figura del coniuge o del compagno deve essere multato perché contribuisce a minare la stabilità dei minori.”

Quando i bambini assistono a questi spettacoli “poco gradevoli” sono portati a pensare le cose più strane ed il più delle volte non capiscono che cosa stia realmente accadendo.
Di fatto, la famiglia del “Mulino Bianco” non esiste; anche nelle coppie più affiatate capita di discutere.

Una giornata ‘no’, e uno scambio verbale un po’ più acceso, si può trasformare in una lite, quelle ‘normali’, non pensiamo a: “episodi estremi e di violenza, argomenti che, abbiamo già trattato nelle nostre news, proprio in tema di infedeltà coniugale e che può sfociare in violenza domestica, quindi, sempre purtroppo a discapito della donna”

La domanda che di solito si pongono i figli è:

  • perché la mamma ed il papà si comportano in questo modo?
  • Cosa sta succedendo?
  • Perché urlano in continuazione?

Non dimenticate che queste situazioni possono destabilizzare la crescita e l’equilibrio psico affettivo dei vostri figli.
La legge punisce questo tipo di atteggiamenti; che cosa rischiano i genitori che litigano davanti ai figli?

Il Tribunale di Oristano, con questa autorevole sentenza – ha ricordato che:

“chi turba le relazioni familiari per futili motivi mirando a sbriciolare la figura del coniuge o del compagno deve essere multato per aver minato la stabilità dei figli minori – in genere il coniuge o il compagno che subisce, nella maggior parte dei casi è sempre la donna “

Ormai è palese che la maggior parte dei femminicidi derivano da forme psico patologiche maschili.
Questo argomento lo tratterò in una delle prossime news, con molta probabilità, con una stimatissima avvocatessa che si occupa proprio di queste problematiche.

Ormai è palese che la maggior parte dei femminicidi derivano da forme psico patologiche maschili.
Questo argomento lo tratterò in una delle prossime news, con molta probabilità, con una stimatissima avvocatessa che si occupa proprio di queste problematiche.

I genitori che litigano di fronte ai figli commettono un reato?

Ecco il motivo del perché rivolgersi alla nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia

La Suprema Corte di Cassazione si è espressa molto chiaramente con una sentenza del 2018 (Cass. sent. n. 18833/2018)

Gli ermellini hanno stabilito che una furiosa lite davanti ai figli concreta delle fattispecie penalmente rilevanti come il reato di maltrattamento in famiglia, considerando che, il coniuge o il compagno che pone in  essere atti nei quali costringe i bambini a dovere assistere in un clima di paura ad un episodio di violenza, anche se sia esclusivamente verbale e non fisica.

“chiunque maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito con la reclusione da tre a sette anni.
La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso in presenza o in danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità ovvero se il fatto è commesso con armi” (art. 572 c.p.).

L’interpretazione della Suprema Corte di Cassazione è la seguente:

Il reato si può configurare anche quando il comportamento maltrattante non si sia tradotto in comportamenti vessatori, fisici o psicologici, rivolti direttamente verso la vittima, ma consista nel fare assistere il minore, quale  spettatore passivo, ai comportamenti violenti e offensivi attuati nei confronti di altra persona, in questo caso, verso l’altro genitore.

Il Tribunale di Oristano ha ribadito la legittimità dell’ammenda per i genitori che litigano davanti ai figli turbando, in questo modo, i rapporti familiari, in particolare quando si mira a distruggere la figura dell’altro coniuge o compagna/o

Il caso esaminato dal Tribunale di Oristano era relativo a un episodio che si potrebbe definire “classico”, vale a dire, l’infedeltà di un genitore che fa scatenare un putiferio tra le mura domestiche, con padre e madre che non  riescono a tenere separate le loro conflittualità e la responsabilità che hanno in qualità di genitori.

Ecco perché sarà indispensabile raccogliere gli elementi di prova al fine di dimostrare chi realmente ha posto in essere questa condotta lesiva, non solo nei confronti dei figli ma anche nei confronti del coniuge o del compagno/a.

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Come ottenere il risarcimento danni per infedeltà coniugale

Come ottenere il risarcimento danni per infedeltà coniugale

Il risarcimento dei danni per infedeltà coniugale: Come ottenerlo?

Una sentenza storica!

Con una sentenza storica, più precisamente, la numero 6598 del 2019 la Corte di Cassazione ha ribadito che la violazione del dovere coniugale di fedeltà non è solo ratificabile con l’addebito della separazione per colpa del coniuge infedele ma può dare adito al risarcimento dei danni non patrimoniali a favore del coniuge che subisce l’infedeltà coniugale.

La domanda giudiziale

La domanda giudiziale,  nell’ordinamento giuridico italiano e, segnatamente, nel diritto processuale civile è la richiesta con cui una parte chiede ad un organo giurisdizionale l’emissione di provvedimento a sé  favorevole, iniziando così l’esercizio dell’azione legale

(fonte wikipedia)

La domanda giudiziale per la richiesta di risarcimento del danno da parte del coniuge che subisce la separazione e che viene tradito può avvenire anche senza che necessariamente vi sia stata pronuncia di addebito durante la separazione.

Sta di fatto che tali elementi di prova andranno acquisiti dalla nostra Agenzia Investigativa sia prima ed eventualmente durante la causa di separazione sempre che venga dimostrato che:
“la condizione di afflizione indotta nel coniuge superi la soglia della tollerabilità e si traduca, per le sue modalità o per la gravità dello sconvolgimento che provoca, nella violazione di un diritto costituzionalmente protetto, quale, in ipotesi, quello alla salute o all’onore o alla dignità personale”

A questo punto si rende assolutamente necessaria l’attività investigativa svolta dalla nostra Agenzia e che sia finalizzata ad acquisire tutti gli elementi di prova affinché venga dimostrata la violazione di un diritto “costituzionalmente protetto”.

ll coniuge che ha subito l’infedeltà coniugale deve agire con un giudizio civile diverso rispetto a quello della causa di separazione.

Non esitare a contattarci sapremo darti le giuste indicazioni.

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La verifica del piano genitoriale

La verifica del piano genitoriale

LA VERIFICA DEL PIANO GENITORIALE

Brevi riflessioni sulla prossima istituzione del tribunale unico per la famiglia e le persone

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

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L’istituzione del Tribunale Unico per le persone, per i minorenni e per le famiglie è stata fissata per il 28 febbraio 2023.

Entro questa data il Governo dovrà varare quelle norme transitorie e di coordinamento indispensabili per la gestione dei processi ancora pendenti.
Le sezioni circondariali assumeranno le competenze assegnate al tribunale per i minorenni e quindi:

  • riconoscimento/disconoscimento di figli,
  • separazioni,
  • divorzi,
  • affidamento di figli nati fuori dal matrimonio

Tra le materie di nuova attribuzione vi sarà la decadenza della responsabilità genitoriale, il riconoscimento dei figli nati da relazioni parentali, l’azione degli ascendenti per mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, l’affido temporaneo del minore, l’autorizzazione al matrimonio del minore, l’amministrazione del patrimonio del minore e la continuazione nell’esercizio dell’impresa.

La riforma andrà a incidere sulle regole applicabili ai processi che si celebreranno innanzi al tribunale unico e uniformandole sotto un unico procedimento. Non esisterà differenza tra procedimenti disciplinati dal codice per quanto riguarda la separazione ed il divorzio.

Questo argomento lo abbiamo già trattato nella nostra new sulla riforma Cartabia

Alla luce dell’entrata in vigore del Tribunale del Tribunale unico per le persone, per i minorenni e per le famiglie, vogliamo soffermarci su alcune brevi riflessioni, una delle quali, riguarda proprio la verifica del piano genitoriale.

Le innovazioni processuali e le indagini della nostra Agenzia Investigativa, Il piano genitoriale

Alcuni nostri assistiti ci contattano per  verificare se durante la turnazione, in caso di affido condiviso, uno dei coniugi rispetti le prescrizioni relative al provvedimento del Giudice, e quindi, la frequentazione della scuola, le attività ludiche e quant’altro possa essere utile ai fini della crescita dei minori figli.

Il piano Genitoriale

La novità importantissima, è il deposito del così detto “piano genitoriale”

Cosa è il piano genitoriale?

Il piano genitoriale dovrà essere strutturato descrivendo con esattezza gli impegni e le attività quotidiane dei minori, relativamente alla scuola, al percorso educativo, alle eventuali attività extrascolastiche, sportive, culturali e ricreative, alle frequentazioni parentali e amicali, ai luoghi abitualmente frequentati, oltre che alle vacanze normalmente godute, in questo caso la nostra Agenzia Investigativa, specializzata nelle indagini familiari si occuperà della verifica dell’esatto adempimento del piano genitoriale. 

Il mancato adempimento del piano genitoriale potrebbe favorire l’affido prevalente e/o esclusivo ad uno dei due coniugi

A garanzia degli interessi dei minori, il Giudice potrà disporre, anche d’ufficio, la nomina di un curatore speciale proprio per la verifica dell’esatto adempimento del piano genitoriale. Sarà un processo più giusto che garantirà i diritti dei minori ma soprattutto del coniuge più debole.

Contattaci e verremo incontro a tutte le tue esigenze.

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