Reati in famiglia: il risarcimento del danno

Reati in famiglia: il risarcimento del danno

I REATI IN FAMIGLIA:

IL RISARCIMENTO DEL DANNO

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

La famiglia è certamente l’istituzione più importante da salvaguardare, in quanto dal corretto funzionamento del nucleo familiare originario dipende lo sviluppo dei figli minori al fine di essere introdotti all’interno del società in cui viviamo.
A questo proposito è opportuno operare determinate scelte per prevenire ed evitare che vengano posti in essere quei comportamenti che sono conseguenti ad una condotta lesiva da parte di uno o di entrambi i genitori.
E’ fondamentale analizzare quello che in certi casi viene definito come l’illecito “endo familiare”, sotto il profilo della responsabilità civile, non escluso quella penale, quest’ultima che comporta poi il conseguente risarcimento del danno ex art. 2043 e segg. del codice civile.

Viene sottoposto un ipotetico caso alla nostra Agenzia Investigativa, specializzata nel diritto di famiglia

A diciassette anni sono scappata di casa. Quando sono tornata ho subìto violenze, minacce da parte di mia madre e mio padre. Come posso intervenire per richiedere e ottenere il risarcimento dei danni ?

Le condotte subite sino ad oggi in questo ipotetico caso, hanno integrato più reati in capo a quello che ci è stato sottoposto, il primo fra tutti quello di maltrattamenti in famiglia. Il reato è disciplinato dall’art. 572 del codice penale.

“chiunque maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito con la reclusione da due a sei anni. Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a nove anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a ventiquattro anni”.

Una recente sentenza della suprema Corte, ha sancito che il reato di maltrattamenti in famiglia è configurabile anche al di fuori della famiglia legittima, in presenza di un rapporto di stabile convivenza.

Se sei stata vittima o sei vittima di maltrattamenti in famiglia e non hai il coraggio di denunciare quanto accaduto non esitare a contattare la nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia, saremo in grado di costruire insieme a te l’intero impianto probatorio che ti consentirà di ottenere il risarcimento dei danni subiti. 

STUDIO MASILE INVESTIGAZIONI SRLS

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Le indagini patrimoniali sull’ex coniuge

Le indagini patrimoniali sull’ex coniuge

LE INDAGINI PATRIMONIALI SULL’EX CONIUGE:

COME OTTENERE LA RIDUZIONE DELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

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Uno dei casi più frequenti di cui si occupa la nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia, riguarda le indagini patrimoniali tese a ottenere la riduzione dell’assegno di mantenimento.

Anche se Il mantenimento è stato correttamente stabilito dal Giudice, tuttavia, in taluni casi, si rende necEssaria una indagine patrimoniale per valutare se la somma di denaro che spetta all’ex coniuge in seguito ad una separazione o sentenza di divorzio, sia congrua o addirittura si possa configurare la fattispecie che consenta il venir meno dell’obbligo di mantenimento.

Che cosa dice la Corte di Cassazione?

In una recente sentenza La Suprema Corte esattamente il 16 ottobre 2020, ha stabilito che, qualora uno dei due ex coniugi abbia iniziato una relazione con nuovi compagni/ compagne, non necessariamente stabile, venga meno l’obbligo del pagamento dell’assegno di mantenimento.

In questo contesto la nostra Agenzia  Investigativa, interviene al fine di acquisire tutti gli elementi di prova necessari allo scopo.

La nostra Agenzia Investigativa interviene non solo nel caso di accertamento della convivenza ma anche nell’accertamento della situazione patrimoniale della nuova famiglia di fatto.

L’assegno di mantenimento potrebbe essere rideterminato o addirittura sospeso nelle seguenti ipotesi:

  • L’ex coniuge percepisce un reddito diverso da quello dichiarato in fase di divorzio;
  • L’ex coniuge presta la sua attività lavorativa senza averla dichiarata
  • L’ex coniuge ha stabilito una nuova relazione e convivenza
La funzione delle indagini e la raccolta delle informazioni

1. ricerca di indizi e informazioni,
2. sorveglianza del comportamento

Questa metodologia, in base alle richieste del Cliente, prevede un monitoraggio del comportamento della persona sulla quale si hanno dei fondati sospetti.

  • sorvegliare un luogo (abitazione, posto di lavoro, ecc.)
  • seguire gli spostamenti

Un monitoraggio che può richiedere diverse ore di lavoro ma efficace.

Nell’ultimo periodo lo Studio Masile è particolarmente impegnato nelle attività di indagini utili alla raccolta di informazioni ed elementi di prova in questo genere di investigazioni.

Un vero cambiamento per il lavoro che frequentemente viene richiesto alla nostra Agenzia Investigativa, una nuova modalità di apporto professionale e soprattutto una nuova strategia operativa che opera in parallelo con le ultime modifiche legislative della Corte di Cassazione.

Una metodologia concreta e risolutiva per la rimodulazione o richiesta di revoca dell’assegno di mantenimento.

Contattaci anche solo per una consulenza e sapremo darti le giuste indicazioni.

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La verifica del piano genitoriale

La verifica del piano genitoriale

LA VERIFICA DEL PIANO GENITORIALE

Brevi riflessioni sulla prossima istituzione del tribunale unico per la famiglia e le persone

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

L’istituzione del Tribunale Unico per le persone, per i minorenni e per le famiglie è stata fissata per il 28 febbraio 2023.

Entro questa data il Governo dovrà varare quelle norme transitorie e di coordinamento indispensabili per la gestione dei processi ancora pendenti.
Le sezioni circondariali assumeranno le competenze assegnate al tribunale per i minorenni e quindi:

  • riconoscimento/disconoscimento di figli,
  • separazioni,
  • divorzi,
  • affidamento di figli nati fuori dal matrimonio

Tra le materie di nuova attribuzione vi sarà la decadenza della responsabilità genitoriale, il riconoscimento dei figli nati da relazioni parentali, l’azione degli ascendenti per mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, l’affido temporaneo del minore, l’autorizzazione al matrimonio del minore, l’amministrazione del patrimonio del minore e la continuazione nell’esercizio dell’impresa.

La riforma andrà a incidere sulle regole applicabili ai processi che si celebreranno innanzi al tribunale unico e uniformandole sotto un unico procedimento. Non esisterà differenza tra procedimenti disciplinati dal codice per quanto riguarda la separazione ed il divorzio.

Questo argomento lo abbiamo già trattato nella nostra new sulla riforma Cartabia

Alla luce dell’entrata in vigore del Tribunale del Tribunale unico per le persone, per i minorenni e per le famiglie, vogliamo soffermarci su alcune brevi riflessioni, una delle quali, riguarda proprio la verifica del piano genitoriale.

Le innovazioni processuali e le indagini della nostra Agenzia Investigativa, Il piano genitoriale

Alcuni nostri assistiti ci contattano per  verificare se durante la turnazione, in caso di affido condiviso, uno dei coniugi rispetti le prescrizioni relative al provvedimento del Giudice, e quindi, la frequentazione della scuola, le attività ludiche e quant’altro possa essere utile ai fini della crescita dei minori figli.

Il piano Genitoriale

La novità importantissima, è il deposito del così detto “piano genitoriale”

Cosa è il piano genitoriale?

Il piano genitoriale dovrà essere strutturato descrivendo con esattezza gli impegni e le attività quotidiane dei minori, relativamente alla scuola, al percorso educativo, alle eventuali attività extrascolastiche, sportive, culturali e ricreative, alle frequentazioni parentali e amicali, ai luoghi abitualmente frequentati, oltre che alle vacanze normalmente godute, in questo caso la nostra Agenzia Investigativa, specializzata nelle indagini familiari si occuperà della verifica dell’esatto adempimento del piano genitoriale. 

Il mancato adempimento del piano genitoriale potrebbe favorire l’affido prevalente e/o esclusivo ad uno dei due coniugi

A garanzia degli interessi dei minori, il Giudice potrà disporre, anche d’ufficio, la nomina di un curatore speciale proprio per la verifica dell’esatto adempimento del piano genitoriale. Sarà un processo più giusto che garantirà i diritti dei minori ma soprattutto del coniuge più debole.

Contattaci e verremo incontro a tutte le tue esigenze.

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Binge Drinking e droga

Binge Drinking e droga

“un FLOP scolastico, una lite CON I GENITORI, MA ANCHE PER NOIA o FORSE PER CURIOSITA’ molti giovani si rifugiano nell’utilizzo di bevande alcoliche e nelle droghe in generale.

Binge drinking e droga, un fenomeno in continua ascesa negli adolescenti

Moltissimi genitori, chiamano la nostra Agenzia Investigativa per esporci il problema dei loro figli che nella fattispecie, riguarda prevalentemente l’utilizzo di alcol e cannabis.

Prima di svolgere qualsiasi attività investigativa, è importante verificare questa problematica con Voi genitori e studiare insieme eventuali programmi di intervento con un progetto di indagine che sia volto a prevenire e quindi ad aiutare gli adolescenti che manifestano questi disagi.

Il primo consiglio che diamo ai genitori è quello di fissare un appuntamento presso il nostro Studio e cercare di capire e studiare quali sono e quali sono stati i problemi legati all’abuso di droga e alcol da parte dei figli minori e solo successivamente, porre in essere tutte le attività investigative per cercare di arginare e risolvere definitivamente il problema.

Attenzione al “binge drinking”. Quali possono essere i danni del “binge drinking” e come  prevenirli

Tutte le sostanze psicotrope agendo nella fase della crescita influiscono senza alcun dubbio sul funzionamento cerebrale e gli effetti sono più gravi e importanti quanto più precoce è l’età in cui si incomincia ad abusare di queste sostanze.

Oggi è di moda il fenomeno del “binge drinking”, espressione di una moda giovanile, purtroppo, particolarmente diffusa tra i ragazzi.

“Binge drinking” è un’espressione che significa “abbuffata di alcolici” o “bere fino a ubriacarsi” ed indica l’assunzione di 5 o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo molto ristretto (indicativamente 2-3 ore).

Il fenomeno si traduce in un’immediata ubriacatura, con perdita del controllo. 

Questo modello di consumo di alcolici può associarsi al compimento di reati, comportamenti violenti e talvolta, purtroppo, tentativi di suicidio.

Oggi il fenomeno è in continua ascesa soprattutto nel periodo estivo.

Come prevenire il problema del “binge drinking”

Il periodo adolescenziale, può essere estremamente difficile, specialmente se associato a problemi emotivi, alla pressione esercitata dai pari, come il fenomeno del bullismo, ma soprattutto, alla facile  disponibilità  di droghe e alcol, aspetti, questi, che rappresentano sempre una preoccupazione per i genitori soprattutto se si considerano i seri rischi per la salute.

Un semplice controllo investigativo di qualche giorno può aiutarvi a porre in essere le strategie
educative per la salvaguardia di vostro figlio.

Contattate la nostra Agenzia Investigativa per una consulenza e sapremo darvi le giuste indicazioni per aiutarvi a risolvere il problema. 

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Gli elementi di prova a carico del coniuge che tradisce

Gli elementi di prova a carico del coniuge che tradisce

“Non tutti sanno che con l’addebito della separazione si può ottenere l’esonero dal pagamento dell’assegno di mantenimento ma solo quando viene dimostrato che l’infedeltà coniugale è stata il motivo determinante che ha compromesso il matrimonio”

Gli elementi di prova: come si dimostra l’infedeltà coniugale nella causa di separazione ?

Sugli elementi di prova relativi al tradimento nel matrimonio si è scritto tantissimo, purtroppo, non è mai stata data la giusta importanza al ruolo fondamentale che ricopre l’investigatore privato e talvolta, banalizzando anche l’argomento.

Il tradimento può essere dimostrato con diversi strumenti che se introdotti nel corso del giudizio e, quindi dimostrando L’infedeltà che comporta poi l’addebito della separazione, si può ottenere l’esonero dal versamento dell’assegno di mantenimento ma solo quando viene dimostrato che l’infedeltà sia stata il motivo determinante che ha compromesso il matrimonio.

Nel nostro ordinamento giuridico e quindi nel processo civile è presente un principio rigido che gli studiosi del diritto civile chiamano “tipicità delle prove”.

Gli elementi di prova che possono essere depositati nel corso del giudizio civile sono quelli che il nostro ordinamento ha previsto e non altri.

Le prove documentali

Si potrebbe trattare di una lettera di ammissione del tradimento che si concreta magari in una lettera d’amore che viene reperita dal coniuge nel domicilio coniugale, questa lettera potrebbe essere un elemento di prova documentale.

Per esempio non è una prova documentale una fotocopia o un’email semplice, non certificata, ma la stampa di chat acquisita su un comune social network ha valore probatorio.

Vedi a tal proposito questo nostro articolo

Queste produzioni istruttorie hanno valore di prova se non sono contestate dalla controparte, tuttavia, le contestazioni non possono essere semplici e/o generiche, senza motivare le ragioni, al contrario, bisogna fornire al giudice delle valide giustificazioni per poter supportare la contestazione, ad esempio, la testimonianza costituisce l’elemento di prova necessario per confermare il fatto.

Gli elementi di prova: le fotografie e la relazione sulle indagini svolte dall’investigatore privato

In una recente sentenza il Tribunale di Milano, ha motivato che la foto del detective che ritrae uno dei due coniugi durante una indagine per infedeltà coniugale (in ossequio alla legge sulla privacy ndr), se non viene contestata dalla controparte fa piena prova senza bisogno di altre indagini o prove testimoniali.

A tale proposito si veda il nostro articolo su l’assegno divorzile

In questo articolo si fa un espresso riferimento ad una sentenza del 2020 della Corte d’Appello di Cagliari che richiama appunto la sentenza del Tribunale di Milano.

Corte d’Appello di Cagliari:
è stata depositata nell’interesse del reclamante la relazione investigativa redatta dallo Studio di consulenza di Investigazioni Private del dott. Brunello Masile attestante la convivenza stabile tra due coniugi; tale relazione non è mai stata contestata, neppure genericamente, dall’odierna appellante

= PER QUESTI MOTIVI =

La Corte di Appello di Cagliari, definitivamente pronunciando sull’appello avverso la sentenza del Tribunale di Cagliari, rigetta l’appello e condanna l’appellante alle spese di giudizio.

Ai sensi dell’articolo 115 del codice di procedura civile, la non contestazione specifica costituisce un comportamento rilevante, che vincola il giudice a ritenere quell’elemento di fatto acquisito e provato senza potere più effettuare altri controlli probatori.

Gli elementi di prova: la relazione dell’Investigatore Privato

Se il rapporto investigativo diventa oggetto di conferma attraverso escussione testimoniale dell’investigatore privato, costituisce la prova vera della dichiarazione orale del testimone. Il teste può deporre esclusivamente su fatti avvenuti in sua presenza o dei quali abbia conoscenza diretta.

Attenzione ai falsi testimoni o alle testimonianze inutili

Un consiglio che diamo ai nostri clienti in sede di conferimento dell’incarico professionale è quello di non inventarsi testimoni!

Ad esempio, non si può dire di essere venuto a conoscenza del tradimento perché glielo ha confidato un amico della parte in giudizio, attraverso la cosiddetta testimonianza indiretta oppure, ancora peggio il testimone dice di avere saputo del tradimento perché gli è stato riferito a loro volta da altri soggetti. Questa è una circostanza che non viene presa in alcuna considerazione.

Contattate la nostra Agenzia Investigativa per una consulenza e sapremo darvi le giuste indicazioni per acquisire tutti gli elementi di prova necessari. 

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I maltrattamenti in famiglia

I maltrattamenti in famiglia

I maltrattamenti in famiglia e la violenza sulle donne sono un fenomeno in continua crescita.

Perché rivolgersi alla nostra Agenzia Investigativa.

Lo spunto per questo articolo ci è stato dato dal racconto di una cara amica, attenta lettrice delle nostre news e che a suo tempo, aveva consigliato ad una sua conoscente di rivolgersi alla nostra Agenzia Investigativa per un progetto di indagine.

Ci è stato fatto notare che la frequenza delle notizie sui casi di violenza in famiglia e nei confronti delle donne, sta aumentando di giorno in giorno, pertanto, ci è stato chiesto di affrontare l’Argomento in uno dei nostri articoli.

I maltrattamenti in famiglia sono un reato, è disciplinato dall’articolo 572 del codice penale, ed è configurabile anche al di fuori della famiglia legittima e quindi anche in un rapporto di stabile convivenza e senza che la convivenza abbia una certa durata.

Esso si configura “ogni qual volta un soggetto maltratta una persona appartenente alla sua famiglia o comunque con lui convivente o una persona sottoposta alla sua autorità o che gli è stata affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia o per l’esercizio di una professione o di un’arte.

Cosa si intende per persone di famiglia?

Si considerano tali non solo il coniuge, i  consanguinei, gli affini, gli adottati e gli adottanti ma anche il convivente e tutti coloro che, in qualche modo, sono legati da un rapporto di parentela e ai domestici / collaboratori conviventi.

Cosa si intende per maltrattamenti?

E’ definito maltrattante qualsiasi insieme di atti vessatori, oppressivi e prevaricatori ripetuti nel tempo, lesivi dell’integrità fisica e morale della persona offesa e che, a causa di questa fattispecie, si trovi in una condizione di sofferenza.

Poniamo il caso di uno dei due coniugi inizi una relazione al di fuori del matrimonio o della convivenza ed anziché chiarire subito con il proprio partner, ponga in essere una serie di atti lesivi dell’integrità fisica e morale per costringere in qualche modo l’attuale partner a lasciare il comune domicilio oppure ad interrompere il matrimonio o la relazione.

Cosa consigliamo a chi, leggendo questo nostro articolo, si rende conto di essere vittima di  maltrattamenti ?

Per prima cosa non si deve avere timore di denunciare gli episodi alle Forze dell’Ordine, anche al fine di tutelare, eventuali figli minori.

Se lo ritenete opportuno, contattate la nostra Agenzia Investigativa, per svolgere nel caso di specie, le necessarie investigazioni difensive e, coinvolgendo, all’occorrenza, anche altri specialisti.

Non esitate a contattarci se siete vittima di maltrattamenti in famiglia, vi garantiremo un’assistenza totale per risolvere definitivamente il vostro problema.

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