Investigazioni Private: Segreto professionale e Privacy

Investigazioni Private: Segreto professionale e Privacy

INVESTIGAZIONI PRIVATE

SEGRETO PROFESSIONALE E PRIVACY

Oggi vogliamo affrontare un argomento estremamente delicato che riguarda le investigazioni private, il segreto professionale e la privacy

Alcuni Clienti che si rivolgono alla nostra Agenzia Investigativa per avere un preventivo di spesa relativamente ad un progetto di indagine, pensano che l’investigatore privato possa intercettare telefonate, utilizzare microspie, registrare conversazioni mediante l’utilizzo di microfoni direzionali e quant’altro.

E’ bene chiarire una volta per tutte che questi sono dei reati. La nostra è una professione estremamente complessa e delicata. Investigatore privato non ci si improvvisa. E’ importante chiarire che la ricerca della verità si basa sul delicato equilibrio del rispetto della legge e della deontologia professionale.

Gli investigatori professionisti, i loro collaboratori, regolarmente autorizzati, sono sottoposti ad un insieme di prescrizioni comportamentali, ma soprattutto ad un codice etico che l’associazione professionale rappresentativa della categoria ha elaborato e che gli investigatori devono rispettare.

Questa associazione che rappresenta le Agenzie Investigative in tutto il territorio nazionale è la Federpol Federazione Italiana degli Istituti Privati per le Investigazioni, per le Informazioni Commerciali e per la Sicurezza.

Quali sono le disposizioni di legge?

E’ bene chiarire quali sono le disposizioni di legge in particolare, per quanto riguarda il segreto professionale. Il cliente in genere teme di veder rivelata la propria identità ma soprattutto le proprie intenzioni.

Il rapporto contrattuale tra l’investigatore ed il richiedente è vincolato da precise norme deontologiche e disposizioni di Legge. https://www.federpol.it/codice-deontologico-federpol/

Il segreto professionale dell’investigatore privato è un obbligo disciplinato da precise norme che sono una garanzia per il cliente che si affida alla nostra Agenzia Investigativa, ma soprattutto, si affida alla nostra discrezione e professionalità.

La nostra Agenzia Investigativa mantiene il segreto professionale su tutte le informazioni e su tutti i dati che vengono acquisiti durante le attività di indagini.

Il diritto alla Privacy

La nostra Agenzia Investigativa rispetta il diritto alla privacy delle persone che vengono coinvolte nelle attività di investigazioni private. Eliminiamo tutte le informazioni che sono eccedenti e non pertinenti rispetto all’incarico che ci viene conferito dal cliente.

Inoltre, nel caso delle indagini difensive, l’investigatore privato autorizzato ha facoltà di avvalersi del segreto professionale e in sede processuale non può essere obbligato a deporre su quanto ha appreso in ragione della propria professione. Tale facoltà si estende anche nel processo civile ed è disciplinata dall’Art. 249 del codice di procedura civile.

Questa news si rende doverosa e necessaria al fine di chiarire una volta per tutte quali sono il limiti della nostra professione, ma soprattutto, per quei potenziali clienti che hanno timore che venga violato in qualche modo il diritto alla privacy.

Non esitate a contattarci, la nostra Agenzia Investigativa opera su tutto il territorio regionale e nella penisola è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy.

STUDIO MASILE INVESTIGAZIONI SRLS

Via San Lucifero, 59 - 09125 Cagliari  - Tel. 070.270010 -   P. IVA 03792660924
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Le indagini preliminari del datore di lavoro

Le indagini preliminari del datore di lavoro

LE INDAGINI PRELIMINARI DEL DATORE DI LAVORO

SONO CONSENTITE?

E’ possibile o meno per il datore di lavoro far svolgere indagini preliminari finalizzate ad accertare alcune condotte che abbiano rilievo disciplinare da parte del lavoratore ?

Un tema singolare e di fondamentale importanza per il detectivage in Italia e che abbiamo avuto modo di affrontare con i nostri clienti.

Vediamo quali possono essere le motivazioni:
1. Le assenze dal posto di lavoro
2. Le finte malattie
3. Furti in azienda
4. Atti di concorrenza sleale
5. Fuga di notizie

Il problema affrontato dalla giurisprudenza, in quanto indagini preliminari finalizzate ad accertare la sussistenza di fatti che giustifichino l’apertura di una procedura disciplinare, riguarda proprio l’ammissibilità o meno delle indagini -per così dire- preliminari quale attività rivelatrice della condotta scorretta da parte del lavoratore.

Vediamo innanzitutto quale è la posizione della dottrina e della giurisprudenza in tal senso

Molti dei nostri clienti, talvolta ci chiedono se  sia possibile verificare le attività di un loro dipendente al di fuori dell’ambiente di lavoro, in quanto gravemente sospettati di fornire informazioni alla concorrenza e quindi atti di concorrenza sleale

Dottrina e giurisprudenza, hanno fornito, interpretazioni talvolta non coincidenti, in quanto, da una parte, l’inammissibilità di questi accertamenti investigativi, in quanto si violerebbero le garanzie procedurali stabilite nello Statuto dei Lavoratori se non in caso di conclamata attività condotta scorretta da parte del lavoratore. A nostro avviso, quando la condotta scorretta è conclamata, l’azienda ha già subito dei danni che talvolta sono irreparabili.

Una parte della dottrina e della giurisprudenza le ritengono possibili, perché, in teoria, potrebbero servire a limitare eventuali condotte scorrette da parte del lavoratore dipendente senza che ciò implichi una posizione contestativa nei confronti dello stesso. A tale proposito, viene così ad ammettersi la possibilità che il datore possa effettuare indagini preliminari allo scopo di una adeguata conoscenza dei fatti.

Gli ermellini hanno quindi riconosciuto ampia discrezionalità al datore di lavoro durante questa fase, negando la possibilità di un intervento del sindacato.

Le indagini preliminari, svolte dal datore di lavoro, sarebbero consentite al fine di consentire al datore di lavoro di acquisire gli elementi di prova necessari per assumere la decisione di attivare le procedure che riterrà più opportune.

Le indagini preliminari vengono svolte nel pieno rispetto della vigente normativa della Privacy ed in conformità con lo statuto dei lavoratori e riteniamo siano utilissime per prevenire possibili problemi sul posto di lavoro.

Non esitate a contattarci, insieme troveremo la soluzione al vostro problema.

La nostra Agenzia Investigativa opera su tutto il territorio regionale e nella penisola è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy.

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Come tutelarsi dallo stalking in caso di separazione

Come tutelarsi dallo stalking in caso di separazione

STALKING

COME TUTELARSI IN CASO DI SEPARAZIONE

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

I recenti episodi di cronaca, peraltro sconvolgenti, ci fanno riflettere su situazioni allarmanti per quanto riguarda gli episodi di stalking che si stanno verificando tra ex coniugi o ex compagni.

Purtroppo capita che certi uomini abbiano una considerazione della propria moglie e/o della compagna come una “proprietà privata” e, talvolta abbiano dei comportamenti che tendono ad annientare la donna come essere umano. 

Nel corso dei miei studi alla CSI Academy, con la dott.ssa Roberta Bruzzone, (direttrice del master) abbiamo analizzato diversi casi di stalking che alla fine, purtroppo, hanno portato al femminicidio.

E’ un fenomeno che non si può assolutamente sottovalutare. La recente casistica sui casi di stalking ci delinea cinque diverse categorie di stalker.

In questo articolo vorrei porre l’attenzione sullo stalker che corteggia e lo stalker respinto si tratta, purtroppo, delle due tipologie di cui si sente parlare nelle cronache nazionali, queste due categorie a mio avviso sono le più pericolose.

Vediamo innanzitutto quali sono le categorie e poi vedremo come difenderci suggerendovi una tipologia di comportamento che può esservi utile all’esordio dello stalker e come può intervenire la nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia.

Le categorie di Stalker

Lo stalker indispettito

Sono quelle persone che covano rancore a prescindere. Vogliono vendicarsi a tutti costi e
quindi credono che le loro azioni persecutorie siano giustificabili a tutti i costi. Rientrano in questa categoria gli ex coniugi ex compagni / e chi è stato lasciato al termine di una relazione sentimentale.

Lo stalker bisognoso di affetto e di attenzioni

Sono quelli che pensano che una semplice cortesia sia un attenzione verso di lui e/o verso di lei. Attenzione che in realtà non esiste. Da qui iniziano gli atti persecutori.

Lo stalker che corteggia

In genere pone in essere attenzioni e corteggiamenti in modi inopportuni e molto insistenti senza rendersene conto, data la sua incapacità nel rapportarsi con il genere femminile.

Lo stalker respinto

Nella categoria degli stalker che corteggia  rientra, ovviamente, anche chi è stato respinto.
Può trattarsi di una persona che avrebbe voluto instaurare una relazione oppure di un ex coniuge o compagno / a. Si verifica in genere tra coloro che pretendono di recuperare la relazione precedente e quindi nel caso di
separazione tra coniugi o ex compagni

Come ho già detto in premessa, per quanto riguarda lo stalker che corteggia e lo stalker respinto si tratta, purtroppo delle due tipologie di cui si sente parlare nelle cronache nazionali, in relazione a episodi di femminicidio. Quindi attenzione a queste due categorie che a mio avviso sono le più pericolose.

Lo stalker predatore

Questa categoria di stalker è quella finalizzata alla consumazione di rapporti sessuali, in  genere è strettamente collegata a quella dello stalker che corteggia ed a quella dello stalker respinto.

Lo stalker donna

Sebbene di norma, almeno nell’immaginario comune, lo stalker è una figura maschile, ciò non toglie che anche molte donne si rendano spesso colpevoli del reato di atti persecutori, soprattutto per vicende sentimentali e, quindi, ai danni del proprio ex o della sua nuova compagna.

Come difendersi dagli Stalker

Gli ex partner che assumono comportamenti persecutori aggressivi e violenti dopo la separazione, di solito, avevano già dato segni durante la relazione di coppia, magari con scenate di gelosia e/o con telefonate continue e costanti, invio di messaggi, filmati, frasi  d’amore, foto che ricordano i momenti intimi del rapporto di coppia e quant’altro.

Veniamo dunque ad alcuni consigli e regole di base che la vittima degli atti persecutori dovrebbe seguire fin dal primo momento.

Analizzare la situazione e non sottovalutare assolutamente i comportamenti assillanti o fuori luogo posti in essere dallo stalker.
  1. Essere estremamente determinati rispetto ai propri sentimenti nei confronti dello stalker. Rifiutare nettamente inviti e offerte e dire “no” in modo fermo e inequivocabile
  2. Mostrarsi del tutto indifferenti ai  comportamenti persecutori, anche quando reagire sarebbe la reazione più spontanea. In base ai miei studi, talvolta l’indifferenza è la migliore strategia per scoraggiare lo stalker
  3. Evitate situazioni e luoghi a rischio. Nel caso siate pedinate evitate luoghi poco frequentati. Cambiate spesso percorso per andare al lavoro, a fare la spesa a prendere i bambini a scuola. Ricordatevi che lo stalker patologico si apposta
  4. Avere sempre con sé il cellulare per poter chiamare immediatamente le Forze dell’ordine (113) o il servizio di Pronto intervento (112)
  5. In caso di un’aggressione fisica chiamare subito il 118 oppure rivolgersi al pronto soccorso più vicino: saranno i medici, a comunicare il fatto alle forze dell’ordine, in genere, nel pronto soccorso è presente un posto di polizia. Comunque è quasi sempre presidiato da una guardia giurata in continuo contatto con le forze dell’ordine.
Come può intervenire la nostra Agenzia Investigativa ?

Consigliamo innanzitutto di tenere un diario di tutti i comportamenti persecutori di cui si è stati vittima, comprese le telefonate, le e-mail, i messaggi WhatsApp, invio di filmati, fotografie, lettere etc, trasferire i dati in un cd da allegare alla denuncia querela e soprattutto.

E’ un documento utile per ricostruire e fornire la cronologia dei fatti al momento della “denuncia querela”.

In caso di telefonate anonime con numero coperto, sono a disposizione delle apparecchiature che consentono di identificare il chiamante ed il luogo da dove provengono le chiamate.

Questo è un elemento utilissimo ai fini della “denuncia querela”

Consigliamo ai parenti ed amici, non intervenite! La situazione può peggiorare.

La vittima è il bene primario da tutelare

Non esitare a contattarci, insieme troveremo la soluzione al tuo problema.

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Registrare le conversazioni in auto è un reato

Registrare le conversazioni in auto è un reato

SULLE INVESTIGAZIONI FAI-DA-TE:

REGISTRARE LE CONVERSAZIONI IN AUTO E’ UN REATO

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

“Questo articolo è rivolto ancora una volta agli aspiranti investigatori privati fai da te

Ancora una volta dobbiamo tornare sull’argomento delle investigazioni fai-da-te e ogni volta dobbiamo ripetere sempre le medesime cose: per favore, dimenticate lo stereotipo dello 007

Riceviamo continue telefonate di potenziali clienti che ci chiedono se possibile mettere sotto controllo il telefono, ma c’è di più, anche peggio, ci chiedono se possibile spiare le conversazioni del coniuge mettendo di nascosto un registratore spia all’interno dell’auto.

Una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione finalmente ha messo la parola FINE a questo annoso argomento.
Commette reato chi, per spiare le conversazioni del coniuge, mette di nascosto un registratore spia nella sua auto: lo ha stabilito un’innovativa sentenza della Cassazione.

Il caso riguardava una moglie che aveva fatto collocare una microspia registratore nella macchina del marito per ottenere, secondo le sue modalità di pensiero, gli elementi di prova ai fini della dimostrazione del tradimento di quest’ultimo.

Finora, la Cassazione tendeva ad escludere che l’autovettura fosse un luogo di privata dimora e ci si chiedeva se spiare all’interno dell’auto fosse reato.
Dopo questa recentissima pronuncia, la risposta al quesito è molto chiara: mettere il registratore spia in auto diventa reato, anche se non è quello di intercettazione abusiva, bensì quello di violazione della riservatezza del domicilio, che riguarda in particolare la normativa sulla privacy.

Quindi cari aspiranti investigatori privati fai da te, siete avvisati, evitate di mettervi nei guai !

Innanzitutto, la sentenza ha chiarito che il reato commesso è quello di interferenze illecite nella vita privata, punito severamente con la pena della reclusione da sei mesi a quattro anni:
il registratore, così come le microspie o “cimici” di vario tipo, che si trovano comunemente sui siti internet (quando -per altro- non sono dei veri bidoni) sono sicuramente sconsigliati ai 007 improvvisati.

L’autovettura può ora essere considerata un luogo di privata dimora, dove cioè si svolgono momenti intimi di vita che debbono essere garantiti da interferenze illecite.

In questo modo, l’auto, anche se è parcheggiata sulla pubblica via, diventa un posto protetto in cui gli estranei non possono inserirsi per captare ed ascoltare ciò che accade, a prescindere da quali siano i contenuti delle conversazioni o gli atti che le persone compiono nell’abitacolo della vettura, atti intimi compresi.

Quindi, ancora un monito, una raccomandazione ai visitatori del nostro sito! Evitate di mettervi nei guai e soprattutto, non esitate a contattare la nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia, personalmente, da donna, capisco tutte le esigenze e le problematiche che si verificano nel caso di un sospetto tradimento e ancora peggio di un tradimento,

Non esitate a contattarci, insieme troveremo la soluzione al vostro problema. Sapremo darvi le giuste indicazioni da seguire evitando le violazioni di legge e soprattutto dimenticate lo stereotipo dello 007

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Lo Stalking Condominiale

Lo Stalking Condominiale

Liti Condominiali

Lo Stalking Condominiale

Con questa news, vogliamo affrontare un problema che si verifica abbastanza spesso e che magari potrebbe sembrare banale o addirittura fuori luogo per una Agenzia Investigativa, ovvero le “le liti condominiali

Sono tante le persone che ci interpellano in quanto sono vittima di liti condominiali e ci chiedono dei consigli sul come affrontarle.

Vivere in condominio non è facile e spesso le liti condominiali sono all’ordine del giorno.

Le liti condominiali, qualora vengano sottovalutate, possono diventare un problema serio e causare ingenti spese e notevole spreco di tempo.

Sono svariati i motivi che possono far nascere una discussione: rumori molesti, la presenza di animali domestici e quant’altro.

Talvolta, possono portare a scontri piuttosto violenti, finendo per sfociare in lunghe e tortuose cause civili. Il più delle volte concretano fattispecie penalmente rilevanti.

Lo Stalking condominiale che cosa è ? Quando si verifica ?

Lo stalking condominiale è un’espressione che comprende i comportamenti ostili manifestati tramite minacce, molestie e pedinamenti da parte di uno o più vicini di casa; effettuati con un’evidente intenzione persecutoria e che possono provocare nelle vittime stati di ansia e tensione.

Qualora uno o più condomini dovessero assumere comportanti lesivi e ripetuti verso  altri inquilini, si potrebbe verificare il reato di stalking condominiale.

Come interviene la nostra Agenzia Investigativa?

è necessario innanzitutto dimostrare la veridicità di tali atti, fornendo degli elementi di  prova reali e concreti.

Ad esempio:

Infrazioni del regolamento condominiale a danno del condomino che subisce

un’auto in più parcheggiata nel posto auto di proprietà della vittima, imbrattamento delle scala prospiciente la porta di ingresso o dell’ascensore oppure il deposito di biciclette e scooter all’interno di aree comuni non destinate a tale scopo, come androni e sottoscala.

Rumori molesti

Non esiste una regola valida per tutte le situazioni, ma è necessario valutare caso per caso. Sarà comunque importante valutare e certificare con elementi di prova se il condomino non rispetta gli altri inquilini, ledendo il loro diritto alla quiete pubblica. Ciò significa che affinché si verifichi il reato il condomino deve provocare disturbo non solo a tutto lo stabile, non soltanto a un singolo inquilino.

Tutte queste problematiche andranno documentate e certificate, sarà indispensabile raccogliere gli elementi di prova al fine di dimostrare chi realmente ha posto in essere la stalking condominiale.

Non esitare a contattarci sapremo darti le giuste indicazioni per poter affrontare al meglio il tuo problema.

La nostra Agenzia Investigativa opera sul tutto il territorio regionale e nella penisola.
Nello svolgimento delle indagini rispettiamo appieno il codice deontologico Federpol ed la protezione dei dati personali in materia di privacy.

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